C’era una volta, e in fondo non sono nemmeno passati tanti anni, una idea meravigliosa che aveva cominciato a farsi largo nella mente dei responsabili del Comitato Trentino: una gara che vedesse i tanti giovani del comitato protagonisti non tanto nell’elencazione delle classifiche finali quanto in tutti i ruoli organizzativi di una competizione di orienteering: i tracciati, le partenze e gli arrivi, la posa dei punti ed i controlli sul campo di gara.
Nacque così, sette anni fa, il primo JTT Trophy, il primo Trofeo dello “Junior Trentino Team”. Con i “veci” in posizione di controllo e verifica dell’operato dei “boci”, per suggerire e limare e garantire con una presenza dietro le quinte il corretto svolgimento della gara ed assicurare uno standard organizzativo elevato, pur lasciando sotto i riflettori i giovani e giovanissimi. Quanti di quei “boci” che abbiamo visto alla prima edizione hanno già fatto le prime apparizioni in nazionale, magari con qualche titolo italiano (anche Elite) in tasca? Più di uno e di una, ve lo garantisco.
Chissà se sette anni fa si pensava che la manifestazione sarebbe durata! Oggi che il JTT ha raggiunto la settima edizione, questo dubbio non ha più ragione di esistere. E la gara si è pure scrollata definitivamente di dosso l’epiteto di “wet race”, dopo che le prime edizioni si erano disputate sempre sotto la pioggia, il diluvio o addirittura il nevischio come accadde qualche anno fa a Millegrobbe con tanti concorrenti mezzi congelati a raggiungere faticosamente il traguardo posto al Centro Fondo.
Ed al Centro Fondo e a Millegrobbe si è tornati nel 2009. Con le nuvole nere minacciose sullo sfondo dell’altopiano di Luserna… che nuvole nere sono rimaste: infatti, nonostante tutto facesse presagire il contrario, nemmeno una goccia è caduta sui concorrenti che hanno potuto affrontare i tracciati di Aaron Gaio nelle migliori condizioni possibili.
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Questo era il cappello iniziale. Citazione meteorologica a parte, tutto prevedibile, no? Andiamo avanti.
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Il settimo anno del JTT corrisponde con l’inserimento nell’albo d’oro della competizione di un autentico peso massimo nel panorama dell’orienteering internazionale; chissà quanto avranno fatto un salto sulla sedia nello scorgere nella lista dei partenti il nome di Jarkko Huovila, finlandese campione del mondo a staffetta nel 2001 ed attualmente #44 della world ranking list. Huovila si è presentato a Millegrobbe al comando di un team composto anche da Oskari Liukkonen e Simo-Pekka Fincke, e poiché non è bello presentarsi senza un pari team femminile ecco anche Sofia Haajanen e Anni Maija Fincke (che avrebbe nel palmares un 5° posto ai mondiali 2005 di Aichi). Insomma tutti nomi che potete trovare tra i protagonisti delle grandi gare internazionali e delle staffette come la Tiomila o la Jukola: un enorme successo, quindi per il JTT dei giovani trentini.
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Purtroppo non tutte le ciambelle riescono col buco, e non tutti i resoconti scritti in anticipo si avverano, sennò che sport sarebbe l’orienteering? Infatti, come nel 2008 alla Due giorni del Ticino, Mr. Huovila “beffa” il cronista: se il podio della gara assoluta maschile è, come prevedibile, tutto colorato di bianco ed azzurro della bandiera finlandese, la classifica vede primeggiare Simo-Pekka Fincke che precede di soli 24 secondi dopo 67 minuti di gara Oskari Liukkonen. Terzo posto per Huovila, a cui però il pubblico riserva l’applauso più caloroso sulla spinta della enfatica presentazione del maestro di cerimonia Giuseppe Simoni. Jonas Rass (T.O.L.), Carlo Cristellon (Gronlait) e Gianluca Salvioni (IK Prato) limitano i danni ed il distacco in classifica, ma nel dopo gara c’è gloria anche per altri atleti che magari per una sola tratta sono riusciti a tenere (o superare) il campionissimo finnico.
Podio bianco-azzurro che si ripete anche tra le donne con Anni Maija Fincke a precedere la compagna di squadra e terzo posto per Nausica Paris (Or. Mezzocorona) che si conferma al vertice delle classifiche regionali pronta ad incrociare bussole e si-card con le giovani leve che salgono dalle categorie juniores.
Le altre categorie cominciano senza dubbio con la M18 nella quale ci si sfida sotto l’insegna della squadra nazionale: Nicola Manzoni precede Giacomo Zagonel e Simone Benini tra i ragazzi, mentre tra le ragazze la campionessa italiana sprint Liliana Papandrea precede Michela Ronda e Giada Franz. Da sottolineare comunque l’impresa di Nicola che è capace di “vincere” anche la categoria M35, visto che il giovane lombardo fa meglio del vincitore Andrea Cipriani (Panda Valsugana) che precede Nicolò Corradini (Castello di Fiemme) di quasi 3 minuti (in quest’ultima categoria il più immediato inseguitore compare in classifica con un distacco pari a circa un’era geologica).
In M16 la gara si risolve in uno sprint selvaggio dal penultimo punto all’arrivo: la spunta l’atleta partito al minuto zero, Marco Tamai, davanti a Francesco Gatti e Nicolò Liva; meno patemi nella W16 per Marta Fornasier, partita invece al minuto uno (con lo scrivente), dominatrice su Camilla Caserotti e Laura Meneghel.
Amelia Marchi (Marzola Ski-OL – W12) e Francesca Taufer (US Primiero – W14), come del resto i già citati in altri resoconti Simone Mocellini (Panda Valsugana – M12) e Mattia De Bertolis (US Primiero – M14) risultano vincitori tra i giovanissimi: nomi sui quali magari, anzi senza magari, i tecnici hanno già puntato gli occhi e che nei prossimi anni potranno diventare i nuovi motori delle prossime edizioni del JTT.
Ma il JTT è sempre anche terreno di nuove sfide per i master. Così Paola Bassani (Panda Valsugana) la spunta su Silvia Mantega (Or. Pergine) e Daniela Putzu (Varese Orienteering) in W35; Cristina Vanzo (Castello di Fiemme) prosegue la striscia di vittorie in W45 ed in W55 si rivede in testa Graziella Conotter (US San Giorgio). Tra gli uomini è quasi sprint tra Augusto Cavazzani (Or. Pergine) e Patrizio Orler (US Primiero) in M45, ma terminano vicinissimi anche Giorgio Paoli (Or. Pergine) e Roberto Trentin (Panda Valsugana). In M55 invece fa il vuoto coach Lorenzo De Paoli (US Primiero) che non perde mai occasione per far vedere ai suoi ragazzi (che spesso hanno un quarto della sua età) come ci si gestisce in gara e fuori per ottenere risultati sempre positivi.
Adesso sarebbe il caso di trovare la frase opportuna per lanciare il prossimo appuntamento in terra trentina. Solo che questo “appuntamento” sarebbero i JWOC, i Campionati Mondiali Juniores. E allora l’unico lancio può essere solo un enorme “in bocca al lupo” per le nostre squadre nazionali!
Stefano Galletti – stegal67@hotmail.com