Pubblichiamo alcuni scritti di amici di Alfredo che desiderano ricordarlo.
L’importanza che ha avuto per il nostro Sport e l’influenza che ha avuto anche da un punto di vista umano su tutti noi sono evidenti segni di una persona davvero speciale.
Per non dimenticare…
Era speciale. La passione si vedeva chiara e limpida fin dal primo momento che lo incontravi.
Mostrava con la sua semplice presenza la bellezza dell’ Orienteering. Nulla per lui era ovvio e la sua amicizia era quasi paterna.
Saluto un amico e maestro che mi ha accompagnato per molti anni in percorsi in mezzo alla natura e ad una compagnia veramente indimenticabile.
Un debito che non scorderò!
Ciao Alfredo
Un abbraccio ad Antonio, agli amici dell’Orienteering Pergine e a tutti gli Orientisti.
Antonio Tognotti
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In memoria di Alfredo Sartori
Questa sera ho ricevuto la telefonata di un persona che, con voce sommessa ed emozionata, mi diceva di aver ricevuto la notizia della scomparsa di Alfredo Sartori, del Maestro. Io l’avevo avuta qualche ora prima, da Bepi Simoni.
Chi mi ha telefonato stasera non è un orientista trentino, non è nemmeno un orientista famoso. E’ una persona come tutte quelle che frequentano i boschi domenica dopo domenica, una persona che aveva avuto modo di incrociare i propri passi con quelli di Alfredo.
Non posso scrivere niente di diverso rispetto a quello che scrissi l’anno scorso sul blog, in occasione del 30° compleanno dell’Orienteering Pergine, quando vedemmo il Maestro per l’ultima volta. Minato nel fisico ma con una lucidità sbalorditiva. Ricordava tutti i nostri incontri, fin dai primi gemellaggi Trentino-Salisburgo, nella neve del Lavarone, quando gestiva la staffetta mista italo-austriaca su una carta 1:25.000 “… dovete fare un orientamento… grossolano…”, accompagnando l’ultimo aggettivo con un gesto della mano che significava “non guardate la classifica, pensate a divertirvi”.
Per tanti anni mi sono presentato alle gare solo per partecipare, io uno tra tanti. Ogni volta ha sempre avuto una parola gentile per me, e per gli amici che avevano preso parte a quel gemellaggio. Ci chiedeva come andavano le cose a casa, che progetti orientistici avevamo, ci raccontava delle sue ultime uscite nei boschi per cartografare questa o quella zona attorno a Pergine. Non dimenticava mai niente.
Non ho mai voluto dargli del tu, un po’ per il rispetto che volevo mostrargli, un po’ per quello scherzo che ormai avevo instaurato con lui, che rispondeva sempre “non eravamo rimasti d’accordo che ci saremmo dati del tu?”.
Voglio usare la frase che ho sentito questa sera dall’altro capo della cornetta del telefono: “Era una brava persona”.
E adesso posso dirlo anche io
CIAO ALFREDO!
Ed è come sentire la voce che mi dice “… finalmente hai imparato, ci diamo del tu”.
Stefano Galletti
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In questo momento così triste, ricordo uno dei miei primi pomeriggi con la corsa orientamento. Era il 14 febbraio 1998, al Lago di S. Colomba. Ero arrivato tardi, già stavano raccogliendo le lanterne ed ero pronto a rientrare a casa. Ma ecco che Alfredo (non lo conoscevo ancora) di corsa è rientrato nel bosco per posare la lanterne dandomi così la possibilità di cimentarmi nel percorso. Davvero un grande cuore, un’attenzione verso gli altri…mi piace ricordare così Alfredo!
Porto nel cuore quell’episodio e ricordo tante chiacchierate negli anni successivi e poi la sua emozione quando il 28 giugno 2008 in occasione di una manifestazione a Calceranica al Lago con gli amici del C.S.I. Trentino abbiamo voluto dirgli “Grazie”, infatti Alfredo aveva offerto la sua collaborazione negli anni ’80 e precisamente ha contribuito a organizzare la prima prova in assoluto per il C.S.I. Trentino: era il 18 aprile 1982 ad Alberè di Tenna. Quel giorno iniziava la prima edizione del Criterium…
Se ora siamo quasi alla trentesima edizione, il merito è in gran parte suo!
Ringrazio il Buon Dio che ha voluto farmi incontrare Alfredo, Amico e sempre pronto ad aiutare tutti. Non dimenticherò il suo esempio, e i valori che lo animavano.Sono convinto che da Lassù continuerà a guidare i nostri passi anche per la promozione del nostro sport!
Marco Rosa
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Il mondo dell’orienteering è in lutto! E’ morto Alfredo Sartori, uno dei padri fondatori di questa disciplina sportiva nel Trentino e in Italia.
Si è sempre ricordato Vladimir Pacl come colui che ha portato l’orienteering in Italia ed è vero; la prima gara fu infatti da lui organizzata nel 1974 a Ronzone, dove si costituì il primo piccolo nucleo promotore.
Ma l’iniziativa si consolidò ed assunse i caratteri anche formali di un comitato promotore solo nel 1975, grazie all’intelligenza politica di Guido Lorenzi, allora assessore provinciale alle attività culturali e sportive, che subito comprese le valenze educative ed ambientali, oltre che sportive, di questa disciplina, e alle capacità organizzative e promozionali di Alfredo Sartori, allora funzionario dell’Ufficio Sport della Provincia.
Da allora Sartori fu uno dei maggiori protagonisti della vita e della crescita di questo sport; fu promotore del Comitato Trentino , poi fautore e vice presidente nel 1979 del Comitato Italiano (CISO) e infine attivissimo propugnatore del riconoscimento del CONI, avvenuto dopo ripetuti incontri con i massimi dirigenti del Comitato Olimpico nel 1984, anno fondativo della Federazione Italiana Sport Orientamento (FISO).
Fu lui, con altri due dirigenti, ad organizzare nel 1980 la prima edizione del Meeting internazionale di Venezia, che domenica prossima celebrerà il trentennale con una partecipazione di oltre 4.000 partecipanti provenienti da tutto il mondo.
Fu ancora lui a dirigere il settore tecnico dei Campionati del Mondo di sci orientamento del 1984 a Lavarone e ricoprì sempre ruoli di grande responsabilità in quasi tutte le maggiori manifestazioni nazionali ed internazionali svoltesi nel Trentino ed in Italia.
Nel 1979 fondò e presiedette la società Orienteering Pergine fino al 2004, quando una grave malattia lo costrinse ad una lunga e dolorosa agonia, fino alla morte, avvenuta ieri 8 novembre.
Per le sue molteplici attività ha ottenuto uno dei massimi riconoscimenti sportivi, la spilla d’onore del CONI, consegnatagli nel 2004 nel corso di una solenne cerimonia presso la Sala verde della Provincia Autonoma di Trento.
Benito Cavini
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Ho conosciuto Alfredo Sartori nel 1983, qualche mese dopo i Campionati Italiani in Valle di Sella quando, entrato nel Panda Valsugana chiesi, assieme alla mia Società, di organizzare 2 gare sulla carta di Sella. Ricordo ancora con nostalgia le sue raccomandazioni che mi sono servite sempre negli anni successivi in tutte le organizzazioni a cui ho preso parte.
Ma il ricordo più significativo è forse quello del 1984: Alfredo, su insistenza di Maurizio, mi invitò a collaborare nella battitura piste del Campionato Mondiale di Sci-orientamento che si svolgeva sugli Altipiani di Asiago e Lavarone e dove era il tracciatore della gara individuale; per me fu un’esperienza unica, indimenticabile; forse non basterebbe un libro per raccontare le avventure, le impression,i le persone.
Il giorno prima della gara individuale, alle 18, mentre rientriamo a Valmaron dopo aver terminato di battere la rete delle piste inizia a nevicare fitto fitto… nel giro di un paio d’ore ci sono 25 cm di neve fresca. Alle 22 la nevicata è meno fitta ma insiste; siamo già a 35 cm: tutto da rifare! Alfredo ha uno sguardo un po’ perso… tanto lavoro; tanti giorni, settimane, mesi per nulla? Tutta l’estate a tagliar rami perché i gatti ci passassero, a fettucciare i bivi che poi con la neve non si sarebbero distinti. Ma poi si riflette, la nevicata è sempre meno fitta. Ce la dobbiamo fare: con due gatti e le motoslitte rifacciamo tutto in 8/9 ore – dai!
E allora, accompagnati dalle motoslitte della Polizia, via per Campomulo dove ci aspettano Piero Segafredo e “il Diego” con i due Prinoth: Alfredo sale su un gatto, io su di un altro (allora si battevano le piste con il tracciatore perché era ancora tempo di solo alternato), altri vanno con le motoslitte. Alla radio penna bianca – Alfredo era già canuto – ed io penna rossa che ci aggiornavamo su quanto e quali piste s’erano battute (lui, ordinato com’era, le aveva tutte numerate!). Alle 23.30 smette di nevicare e veniamo premiati da un cielo stellato come se ne vedono solo d’inverno in alta quota. Alle 9 partiva la gara; alle 8.30 battevamo l’ultima pista!
E come dimenticare quello stesso anno il buffet di fine mondiale, dove ho conosciuto mia moglie Elisabetta proprio per merito di Alfredo, divenuto così il nostro cupido. Alfredo che aveva dimenticato le scarpe a casa e s’era presentato incravattato con un bellissimo gessato ma un paio di scarpe da tennis bianche e blu! Stridevano, ma come ballava bene quella sera! Alfredo che da allora ho imparato a conoscere come amico, come maestro e come grande uomo.
Da allora abbiamo fatto davvero molto assieme: le prime edizioni della 2 giorni della Valsugana, la prima 3 giorni d’Italia nel 1988 e tanto, tanto altro.
E poi le discussioni sui ruoli tecnici e su carte e tracciati, sulla politica federale, sulle critiche che non gli venivano risparmiate (il nostro piccolo mondo di orientisti, si sa, è fatto così!), sull’utilità di certe scelte; non sempre eravamo d’accordo ma il rapporto con Lui è stato sempre di una correttezza unica. Non era facile fargli cambiare idea, ma non rifiutava mai una discussione. Era un vero Maestro; se oggi anche io posso insegnare qualcosa, sono certo di doverlo in gran parte a lui, alle riflessioni che ti costringeva a fare, alla sua capacità organizzativa e alla sua incredibile capacità di coinvolgere!
Alfredo è stato citato come uno dei fondatori della nostra Federazione. Ma non è stato solo uno dei fondatori, ha cresciuto il nostro movimento con amore quasi paterno e, sino a che è stato in grado di muoversi con le sue gambe è sempre stato uno dei protagonisti.
Da tempo ormai era gravemente ammalato, ma l’immagine che ho di lui, me lo fa ricordare ancora come quando l’ho conosciuto: rigido sulle questioni tecniche ma disponibile, umano, sempre prodigo di consigli. Un vero Maestro, un vero Uomo.
Ciao Alfredo, grazie! noi non ti dimenticheremo.
Bepi Simoni
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Ciao Alfredo,
a te è sempre piaciuto parlare con i fatti e quindi vogliamo salutarti con queste poche parole: grazie Maestro di orienteering!
Nei primi anni 70 sei stato uno dei padri fondatori di questa disciplina sportiva intuendone le potenzialità formative; con impegno e passione, hai fatto crescere il Movimento orientistico che dal Trentino si è poi diffuso in tutta Italia. Domenica, si svolgerà il 31° Meeting Internazionale di Venezia nato grazie ad una intuizione tua e di altri due dirigenti, meeting a cui sono iscritti più di 4.000 atleti di 424 club provenienti dai 5 continenti. Era un appuntamento importante che chiudeva l’anno agonistico al quale partecipavano, con te, molti atleti dell’Orienteering Pergine, Società che hai fondato nel 1979.
Ti ringraziamo per averci insegnato non solo la tecnica orientistica e le modalità organizzative di questo complesso e appassionante sport, ma grazie anche per averci trasmesso la passione e la gioia di gareggiare nel bosco, nei parchi, in città, nel rispetto della natura e della lealtà sportiva.
Ciao Alfredo, tu che hai ultimato la tua gara senza commettere errori nelle scelte di percorso, fa che anche noi, seguendo il tuo insegnamento, riusciamo a trovare la nostra giusta strada.
Gino Vivian per Orienteering Pergine durante il funerale.